Rifare il seggio di una sella inglese

E' più di un mese che non posto nulla di nuovo e i motivi sono diversi: un nuovo cavallo, diversi eventi da organizzare e un po' di "palestra di selleria", ovvero quello che sto per raccontare.

Mi è arrivata una richiesta per rifare il seggio di una sella da dressage, così ho pensato di rinfrescarmi un po' la memoria prima di incominciare a lavorarci. In casa avevo una sella da pony vecchia di almeno 20 anni, una 16" dai materiali appena sufficienti e fattura artigianale, probabilmente made in India o Pakistan, con la pelle strappata in corrispondenza della paletta.


Data la scarsa qualità dell'articolo, in origine la mia idea era di risolvere il problema cucendo una pezza opportunamente sagomata in corrispondenza dello strappo, come ho visto fare su alcune selle francesi... invece ho iniziato a separare il seggio dal cuscino tagliano le cuciture.



Ecco il seggio separato dal cuscino, da cui ho provveduto anche a rimuovere il parasudore e i quartieri. Per togliere il parasudore basta levare le sellerine (uno dei tipi di chiodi che usano nell'assemblaggio artigianale) che lo uniscono al legno dell'arcione, per rimuovere i quartieri bisogna anche ribattere e sfilare i chiodi a testa cromata e le campanelle.



A questo punto dell'operazione mi sono accorto che l'archetto di ferro dell'arcione era rotto. A me è stato insegnato che non è consigliabile intervenire in un caso come questo: l'arcione è rotto = la sella si butta, stop, in quanto una saldatura in quel punto avrebbe solamente un effetto palliativo e il metallo tornerebbe a rompersi in tempi più o meno brevi. Data la natura "didattica" dell'intervento ho preferito andare fino in fondo, così ho fatto saldare l'arcione al mio fabbro di fiducia (nonché genitore) e ho proseguito con la riparazione. La saldatura dell'arcione meriterebbe un capitolo a sé: l'arcione è stato denudato il più possibile, immerso in acqua alcuni minuti e durante la saldatura si è sempre tenuto uno straccio molto bagnato a portata di mano, il tutto per spegnere le braci che per forza si formano quando si salda metallo a diretto contatto col legno. Ho lasciato asciugare per alcuni giorni l'arcione prima di rivestirlo nuovamente.

Aver scoperto la rottura ha fatto prendere una piega diversa all'intervento: ho deciso di non sprecare l'ottima pelle Sedgwick per una sella da buttare ma optare per un pellame assai più economico ma che mi sembrava tutto sommato adatto. Ma procediamo per gradi... dopo aver tolto un paio di etti di sellerine e semenze (un altro tipo di chiodo usato nella costruzione della sella artigianale) ho potuto rimuovere la copertura del seggio dall'arcione.


Ho tracciato diversi riferimenti che torneranno utili durante il rimontaggio, poi ho scucito i quartierini dal seggio vero e proprio, ho rimosso i residui del filetto di accoppiamento (in plastica, fusi e sbriciolati dall'uso) e ho steso per bene il seggio su un foglio di carta, l'ho inchiodato in posizione e ne ho tracciato la sagoma, riportando i riferimenti.



Ho ripreso in mano i quartierini e, mosso da compassione, ho rifatto le cuciture che li uniscono ai tenoni (o tenori), ovvero quei due pezzi di pelle conciata al cromo che sono essenziali a tendere e fissare il seggio all'arcione.

Ovviamente ho dovuto rifare anche i due filetti, quelle specie di "ammortizzatori" che vengono cuciti tra la pelle del seggio e il cuoio dei quartierini. Ho preso della robusta pelle nera, l'ho ragionevolmente abbassata di spessore e l'ho incollata in modo che tagliando a metà la striscia avrei ottenuto i due filetti belli che pronti ad essere cuciti (a un solo ago e con filo sottile) ai quartierini. Non è una cucitura di tenuta, ma una semplice imbastitura per mantenerli in posizione.


Ho ritagliato il nuovo seggio utilizzando la sagoma di carta e riportando ogni riferimento.

Poi ho cominciato a cucire, maledicendo la mia scelta in quanto a materiale...

Mi sono infatti accorto che in alcuni punti la pelle mostrava delle soffiature, ovvero delle zone in cui era meno consistente e più soggetta a deformarsi andando ad invalidare il risultato finale. Mai andrebbe usata pelle del genere in interventi del genere, perchè per forza di cose il risultato non potrà essere buono. Lo sapevo già, ma ne ho avuta la conferma. Qualcosa si intravede già qui:

Ho proseguito comunque. Qui si può vedere un grosso ago a segnare un riferimento mentre i due aghi più piccoli cuciono con punto sellaio seggio, filetto, quartierino e la parte inferiore del seggio che servirà per inchiodarlo all'arcione.

Ecco il lavoro ultimato.


Fase successiva, la ribattitura delle cuciture appena ultimate, per appiattirle ed evitare che diano fastidio alle terga del cavaliere. Il cuoio va bagnato, poi ripiegato con la bacchetta d'osso e la cucitura ribattuta a martello.

E' tempo di fissare il nuovo seggio all'arcione. E' una fase in cui si procede per gradi tendendo la pelle, fissandola in alcuni punti e riprendendola in più momenti per far sì che il seggio venga montato correttamente; poi si inchioda tutto in posizione. Mostro la paletta, ma lo stesso lavoro di messa in tensione e fissaggio va effettuato anche sui tenoni (o tenori) e nella parte anteriore.



Dopodichè si rifila l'eccedenza.

Ecco come appare il nuovo seggio una volta montato e fissato in posizione; balzano subito all'occhio le increspature tra filetto e pelle del seggio: la cucitura "ride", in quanto la pelle del seggio è troppo sottile e morbida e la tensione necessaria a farle vestire l'arcione lo evidenzia. Se avessi impiegato pelle più pregiata, spessa e consistente, il risultato sarebbe stato ben diverso...

Il grosso è fatto, ora non resta altro che ricomporre i vari pezzi a ritroso...




...fino a riottenere la sella com'era all'inizio, ma con un nuovo seggio.




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